studiocontinuo / sezione  disegni


quale è il significato della parola delineare?

Dal latino de-lineare, ovvero, tracciare una linea, rappresentare qualcosa con linee essenziali in modo da cogliere i contorni o i tratti fondamentali. L'idea che deriva da ciò è vedere il disegno come espressione e rappresentazione di un concetto o di un'intuizione, viene espressa dal Vasari in modo impeccabile nel Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani.

Giorgio Vasari dice: " Perchè il disegno, padre delle arti nostre, Architettura, Scultura, e Pittura, procedendo dallo intelletto, cava di molte cose un giudizio universale, simile a una forma ovvero idea di tutte le cose della natura, la quale è singolarissima nelle sue misure |...| conoscere la proporzione che ha il tutto con le parti, e che hanno le parti fra loro e col tutto insieme |...| e da questa cognizione nasce un certo concetto o giudizio, |...| si forma nella mente quella tal cosa che poi espressa con le mani si chiama disegno; si può conchiudere che esso disegno altro non sia che una espressione e dichiarazione del concetto che si ha nell'animo, e di quello che altri si ha nella mente imaginatoo fabricato nell'idea ".

Il disegno, nella sua schematicità e proprio grazie al suo grado di astrazione, è il fondamento delle arti della rappresentazione, quindi possiamo considerare il disegno come un metodo per conoscere il mondo, per capire e comprenderne le sue regole, per trasmettere le conoscenze acquisite. Lo stesso Leonardo da Vinci vedeva nel disegno un elemento fondamentale per la comprensione e la spiegazione  delle proprie intuizioni, definendo l'occhio come il principale strumento di conoscenza e il disegno come il mezzo più efficace per rappresentare sulla carta tutti i suoi ragionamenti. Potremmo concludere, questo breve scritto, affermando che il disegno non è copiare pedestremente ma esprimerlo, come ha detto C. Baudelaire negli Scritti sull'arte, in una lingua più bella e luminosa.




"mi accingo a intraprendere questo elogio della mano così come si adempie ad un dovere di amicizia. Nel momento in cui inizio a scrivere vedo le mie, di mani, che sollecitano, che stimolano la mia mente. Eccole, compagne instancabili, che per tanti anni hanno assolto il loro compito, l'una tenendo fermo il foglio, l'altra moltiplicando sulla pagina bianca quei piccoli segni scuri, fitti, persistenti. Grazie ad esse l'uomo prende contatto con la dura consistenza del pensiero, arriva a forzarne il blocco.

Sono le mani ad imporre una forma, un contorno, e, nella scrittura, uno stile". 


Henri Focillon


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